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  • Il silenzio è dolce

    E’ raro trovare momenti di silenzio assoluto. Assordante. A volte è ambito. A volte è aborrito. Il silenzio che fischia nelle orecchie, attraversate da miliardi di globuli rossi che ossigenano il cervello.

    Sento il rumore dei miei pensieri. Interrotto dal battere del mio cuore. Calmo. Ma potente. Rimbomba nella stanza piena di aspettative.

    Uno scricchiolio mi distrae. Costa stavo pensando? Il silenzio incombe ma non lo cerco. Apro l’acqua. Rumore bianco. Lava la stanchezza dei miei padiglioni. Troppo hanno udito.

    Meglio il silenzio nascosto tra una goccia e l’altra. Uno schermo sonoro dall’incessante avanzare della notte. Scomodo. Il cuscino non accoglie più. Meglio a terra.

    Eppure mi sento volare. I piedi sfiorano la terra che scorre veloce. Lo stomaco sobbalza all’assenza di gravità. Ma è un sogno. Un bellissimo sogno.

  • La libertà fluente

    Senza uno scopo particolare, ma per il semplice gusto di esplorare oziosamente i pensieri, scrivo, qui, lentamente e spontaneamente.

    Per tanto tempo sono rimasto fermo ad aspettare: l’ispirazione, l’idea giusta, il momento giusto. Non esistono. Il momento è ora, l’idea si svilupperà, l’ispirazione è un’illusione.

    Che liberazione! Scrivere senza correttore ortografico. Senza AI. Senza scaletta. Senza scopo! Scrivere per il gusto di vedere le parole formarsi. Una dopo l’altra. Così, per poi, con la coda dell’occhio, notare l’accumularsi delle frasi. Il lento accatastarsi di pensieri. E mentre si accumulano le parole mai dette, le dita si sciolgono, si scaldano, scorrono guizzando sui tasti. Ma allore perché non dettare?

    Magari un’altra volta.